Nei primi 30 anni del ventesimo secolo Genova fiorisce di nuova bellezza: le nuove architetture seguono più lo slancio della fantasia che la razionalità, più la gioia del decorativismo che la praticità dell’abitare e del lavorare.
La città viene punteggiata da edifici ridondanti, curiosi, bizzarri, a volte poco funzionali, ma liberi nella loro ricerca di unicità.
Il nutrito stuolo di giovani progettisti dell’epoca è capeggiato dal fiorentino Gino Coppedé, che ha firmato molti di quegli straordinari edifici, realizzati per quella borghesia che, al volgere del secolo, ha ormai elaborato uno stile e un gusto raffinato e internazionale, dove la figura femminile, ammantata di mistero, diviene centrale.
Percorso in esterni interamente pedonale, non adatto a persone con ridotte capacità motorie.
Il vostro amico a quattro zampe sarà il benvenuto.